Detox e contrasto all’invecchiamento
L’invecchiamento naturale è una cosa, l’invecchiamento precoce un’altra.
L’invecchiamento naturale è un processo determinato geneticamente, ma pur tuttavia è condizionato dallo stile di vita che ciascuno adotta nel rispetto dell’anatomia e della fisiologia dell’organismo e nel rispetto delle peculiarità della specie umana.
L’invecchiamento precoce, quindi, si manifesta quando l’individuo adotta uno stile di vita che viola costantemente le leggi naturali della sua struttura e della sua funzione, forzando i sistemi metabolici, nervosi ed immunitari di cui è geneticamente dotato, sfidando così le proprie possibilità e impedendo di fatto il ripristino dell’equilibrio del proprio benessere.
I rischi dell’invecchiamento precoce
Il risultato dell’invecchiamento precoce è spesso testimoniato da sintomi come macchie, occhiaie, colorito spento, malessere, affaticamento, sovrappeso, oppure dall’insorgenza di diverse patologie che non a caso hanno una maggiore incidenza nell’età adulta o anziana. Per esempio l’incidenza di cancro alla prostata triplica dai 70 ai 95 anni; il rischio di Alzheimer raddoppia ogni 5 anni.
Ritardare l’invecchiamento è meglio che curare
Dagli studi del Prof. Valter Longo, sappiamo che ai fini della longevità e del benessere, ritardare l’invecchiamento è più efficace che curare le singole patologie che possono essere contratte da un individuo nell’arco della propria vita.
Curare alcuni tipi di cancro o di malattia cardiaca può darci forse 4-5 anni in più di vita, ma se curassimo l’invecchiamento precoce già ai primi segnali avremmo un’aspettativa di vita molto maggiore in termini quantitativi (12-15 anni) e soprattutto un’aspettativa di vita sana, che non è cosa da poco.
Come usare il proprio potenziale genetico per ritardare l’invecchiamento
Non tutti hanno il vantaggio genetico di Madame Jeanne Calment che fumando per 100 anni ha vissuto fino a 122 anni.
Tutti però hanno la possibilità di sfruttare al massimo il proprio potenziale genetico senza cercare di distruggerlo anzitempo come spesso fa la maggior parte delle persone.
Per contrastare l’invecchiamento lo stile di vita è fondamentale. In particolare l’alimentazione e l’esercizio fisico assieme alla gestione dello stress.
Il cibo come medicina e il digiuno per una vita longeva e sana
Per quanto riguarda l’alimentazione quello che sappiamo dagli studi svolti dal Prof. Longo, sia su modelli animali che sull’uomo, è che la restrizione calorica è in grado di allungare la vita.
O meglio, la restrizione calorica senza cadere nella malnutrizione. Solo in questo senso si può affermare che meno si mangia e più a lungo si vive.
Gli studi sui centenari che si concentrano maggiormente in alcune zone del Pianeta stanno dando risultati sempre più evidenti. Si tratta di individui che hanno adottato uno stile di vita in cui erano previsti dei periodi più o meno lunghi di digiuno o semidigiuno o comunque di alimentazione con elevata restrizione calorica più volte durante l’anno. Tali soggetti hanno seguito delle diete semplici e non elaborate, spesso delle diete a base principalmente vegetale.
A livello scientifico quello che sappiamo oggi è che mentre il cibo stimola la produzione di IGF-1 (l’ormone insulino simile che spinge la crescita a dispetto dei processi di riparazione), il digiuno (o il semidigiuno con restrizione calorica che mima il digiuno), attiva le cellule staminali e soprattutto riprogramma le cellule non staminali che diventano staminali.
Alla fine del periodo di digiuno/semidigiuno, durante la fase di ri-alimentazione, le cellule staminali e quelle riprogrammate iniziano il loro lavoro di ricostruzione e riparazione dei vari tessuti, organi e apparati dell’intero organismo, effettuando un vero e proprio lavoro di ringiovanimento.
Un detox che dura da oltre 20 anni… Il Detox Veganic e i suoi benefici
In fondo è questo quello che facciamo da più di 20 anni nei programmi Detox Veganic ad alta restrizione calorica, prima ancora che gli studi del Prof. Longo dessero conferme scientifiche al nostro operato. E siamo felici che a confermare le nostre tesi di sempre vi siano studi scientifici che potranno convincere anche i più scettici.
Il detox non è solo per chi è sovrappeso
È chiaro quindi che chi ritiene di non avere bisogno di fare un detox “perchè tanto non sono in sovrappeso”, fa un grosso errore di valutazione e si perde l’opportunità di dare una mano all’organismo a rimettersi in forma, per riparare i danni cellulari e tissutali, per fare prevenzione primaria contro un numero impressionante di malattie e per coadiuvare più efficacemente le cure per le malattie con le quali sta convivendo.
Dobbiamo poi renderci conto tutti che il cibo ricco di proteine e zuccheri sono correlati ai fattori di crescita (IGF-1, Gh…) e che i fattori di crescita spingono verso l’invecchiamento invece di ritardarlo investendo più energia nelle funzioni di manutenzione/riparazione cellulare.
Crescita e manutenzione sono funzioni opposte e complementari, ma se si spinge la crescita si blocca in proporzione la manutenzione. E quando si blocca la manutenzione e la riparazione dei danni a livello cellulare si favorisce l’invecchiamento precoce.
Se lo ricordino anche tutti quei giovani e quegli sportivi che nel praticare sport di forza abusano di apporti proteici (una ossessione di questi tempi).
La crescita muscolare basata sulle diete iperproteiche invece che sul giusto e moderato apporto di proteine e l’incremento di esercizio fisico specifico per la forza, ha uno scotto da pagare che è sempre a discapito della longevità e della salute in generale.
E se proprio non si ritiene di poter fare a meno del proprio stile di vita in virtù degli obbiettivi fisici e mentali che ci si è posti, si rivaluti l’opportunità di effettuare periodicamente un programma detox fatto bene e guidato da esperti. Meglio almeno 2 volte l’anno.
Se vuoi unirti al gruppo del prossimo Detox Veganic scrivi a segreteria.riefoli@gmail.com