IL SALE FA MALE, I SALI FANNO BENE
Il Fondo Mondiale per la Ricerca sul Cancro (WCRF) nella sua ultima posizione ufficiale del maggio 2017 conferma quanto affermato anche nelle precedenti posizioni riguardo alle abitudini alimentari che favoriscono l’insorgenza di tumori e a quelle che ne prevengono l’incidenza.
Sul sale vi è l’indicazione di non superare la quota procapite/die di 5 g di sale (cloruro di sodio), nella consapevolezza che il cittadino medio dei paesi a sviluppo avanzato ne consumano mediamente 12-15g al giorno (praticamente il triplo). Il WCRF fa esplicito riferimento a studi scientifici che hanno messo in relazione l’abuso di sale e l’aumentato rischio di cancro allo stomaco.
Ma in questo articolo voglio condividere brevemente con il lettore i molteplici motivi per i quali non va bene abusare del sale e come fare per disintossicarsi.
Facciamo una breve carrellata dei problemi correlabili all’abuso di sale nel proprio modello alimentare:
- Disequilibrio idro-salino a svantaggio della corretta idratazione cellulare e in particolare del rapporto Na/K.
- Disequilibrio acido-basico a svantaggio della necessaria alcalinità.
- Innalzamento dei livelli di pressione arteriosa ed affaticamento del cuore a causa dei ben noti fenomeni osmotici ed oncotici.
- Ritenzione idrica e cellulite.
- Sovraccarico e affaticamento renale.
- Rigidità e dolori muscolo-articolari.
- Maggiori difficoltà enzimatiche e digestive.
- Minore assorbimento e maggiore escrezione di calcio, con conseguenze sulle patologie osteo-articolari e cardio-vascolari.
- Aumentato rischio di gastriti e cancro allo stomaco.
- Squilibri nella salute del sistema nervoso.
Viste le numerose implicazioni sembra proprio che non sia il caso di sottovalutare il problema.
Purtroppo sembra proprio che molte persone non riescano a fare a meno del sale ed alcune ritengono sia addirittura impossibile rinunciarvi (effetto dipendenza). In realtà posso assicurarvi per esperienza personale e indiretta che disintossicarsi dal sale è più facile di quanto sembri e si ottengono grandissimi benefici per la salute.
In realtà dobbiamo sfatare il mito del sale come ingrediente che da sapore alle pietanze perché in realtà copre i sapori.
Inoltre si pensa erroneamente che il sale serva per mantenere una buona pressione arteriosa, mentre quello che ci vuole per questo scopo è un buon equilibrio idro-salino e un apporto sufficiente e bilanciato di tutti i sali minerali di cui necessitiamo senza che ci si una prevalenza proporzionalmente abnorme di NaCl.
Dal 13 dicembre 2016 la legge impone l’obbligo di dichiarare in etichetta la composizione nutrizionale degli alimenti e la novità assoluta riguarda l’obbligo di specificare i quantitativi di sale contenuti nei prodotti alimentari confezionati. Si tratta finalmente di un grosso passo in avanti, perché ora siamo in grado di calcolare con più precisione il sale che assumiamo per cercare di stare mediamente al di sotto del limite suggerito da OMS e Ministero della Salute che è di 5 gr al giorno (1 cucchiaino da caffè raso).
Non dobbiamo pensare solo al sale che aggiungiamo volontariamente nell’acqua per cuocere la pasta o per condire le insalate, ma a quello che troviamo praticamente dappertutto e persino nei dolci. Pane, pizza, focaccia, creckers, grissini, biscotti, sughi pronti, salumi, formaggi, cibi in scatola, capperi, olive, snack per aperitivi, ecc… Se ci pensiamo un istante capiamo che il sale è davvero ubiquitario. E non fa bene per niente.
Buona Consapevolezza alimentare per tutti.
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